L’Italia sta affrontando un momento storico surreale, improvvisamente la maggior parte delle attività commerciali hanno abbassato le loro saracinesche, noi Italiani veniamo chiamati a restare a casa, a non recarci al lavoro ed uscire solo per rifornirci di beni di prima necessità.
È proprio così che vogliamo iniziare questo articolo, ricordando che ci sono persone che non si sono mai fermate, che continuano la loro routine quotidiana nonostante le difficoltà per far sì che non manchi mai il cibo sulle nostre tavole.
Continuano il loro lavoro con fiducia e guardando al futuro, impostando le strategie per affrontare l’estate che si sta avvicinando.
Tra questi troviamo la Società Agricola Cascina Poscalla di Bergamaschi Carlo – Luigi & C., un’importante realtà zootecnica nel panorama nazionale.
Nata nel 1950 come piccola realtà familiare ad Arcisate (VA), attualmente conta 1000 animali, di cui 410 in lattazione e coltiva 280 Ha di terreno con tre destinazioni: 160 di prato stabile, 100 di mais e 20 di erba medica, colture attorno a cui ruota tutta la gestione nutrizionale dell’azienda.
L’azienda agricola Cascina Poscalla conferisce latte alimentare alla coop. Granlatte, che riunisce tutti i conferenti Granarolo, società che in questo periodo, oltre a garantire i ritiri di prodotto dei soci, sta aiutando altre realtà in difficoltà
È Luca Bergamaschi, assieme a 6 dipendenti a gestire la parte zootecnica dell’azienda, mentre il fratello Marco gestisce l’amministrazione e i cugini Daniele, Alessandro e Giorgio la parte agronomica.
Intervistando Luca emerge subito come l’azienda si è evoluta negli anni, di generazione in generazione, seguendo il benessere del bestiame e favorendo la naturale attitudine produttiva degli animali allevati.
Ed infatti, per quel che riguarda il benessere, con un punteggio di 86,88/100 la troviamo tra il primo 10% delle stalle censite da Granlatte, e, come racconta Luca, l’azienda sta ancora investendo per migliorare aspetti quali l’ampliamento della zona parto e l’adozione di nuovi raschiatori.
Cascina Poscalla nel corso dell’anno, vanta una produzione media che varia tra i 43 e i 48 litri/capo/gg a seconda della stagione e della lunghezza di lattazione, con 3,75 di grasso e 3,25 di proteina; l’anno scorso sono stati premiati da Granarolo per il basso numero di cellule (sotto le 100.000).
Anche i dati della fertilità sono notevoli: 170 giorni medi di lattazione, CR 42%, PR 24%, 113 giorni parto-concepimento e un 53% di vacche gravide ad oggi.
Ma come si è arrivati a questo successo?
L’azienda dagli anni ’50 ad oggi ha conseguito una crescita armonica, seguendo i miglioramenti della stalla con la propria genetica, senza acquistare animali esternamente.
Luca, appassionato di vacche e di numeri, entra in stalla a 15 anni e a 20 inizia a gestirla, puntando in primis su benessere, genetica, alimentazione e fertilità.
Uno dei primi step decisivi per il miglioramento è stato quello di passare da una sala di mungitura 8+8 a spina di pesce alla giostra con 28 posti, per limitare i tempi di attesa delle vacche e permettere quindi un maggior riposo anche ora che è stata adottata la terza mungitura. E, in funzione di ciò, si è provveduto alla creazione di un numero adeguato di cuccette, per consentire ad ogni animale di avere la propria, infatti per Luca risulta fondamentale dare ad ogni vacca la possibilità di poter riposare tranquillamente e garantire adeguati tempi di ruminazione.
L’investimento nella sala di mungitura e negli spazi di riposo si è dimostrato vincente, riducendo le patologie podali e favorendo l’aumento della produzione di latte per vacca.
Un altro miglioramento per l’azienda è stato raggiunto tramite l’adozione di piani di sincronizzazione del tipo double ov sinch, che hanno permesso di migliorare ulteriormente i parametri riproduttivi.
Sul piano alimentare, l’azienda lavora in perfetta collaborazione col nutrizionista di fiducia, Enrico Dubini. Si cerca di ottimizzare le particolarità che contraddistinguono un’azienda che fonda le proprie origini in un territorio fortemente differente da quello della Pianura Padana, poiché in questa zona non esiste la possibilità di irrigare. Ciò fa sì che la produzione di insilato di mais sia raggiunta, a seconda degli anni, con superfici di diversa entità, e rende più importante il ruolo delle colture prative.
Il fasciato di prato stabile è il fulcro dell’alimentazione in questa realtà. Il suo ruolo è ottimizzato da un razionamento che consente di raggiungere performance eccellenti in termini di digeribilità della fibra, svuotamento del rumine e capacità di assorbimento degli acidi grassi volatili (AGV). Gli amidi vengono contenuti entro un 24%, favorendo il ruolo degli zuccheri, sempre presenti in razione al 7-8% sulla sostanza secca, per favorirne l’ingestione, attualmente di 28 kg, obiettivo raggiunto con un adeguato impiego dei mangimi liquidi Sugar Plus in razione.
Il TMR viene preparato 2 volte al giorno con una base uguale per tutti gli animali; questa viene distribuita al gruppo degli animali diagnosticati gravidi dove si trovano sia primipare che pluripare. Ai gruppi delle pluripare e delle primipare nei primi 150 giorni di lattazione, vengono aggiunti 2,5 kg di concentrati e 250 grammi di grassi idrogenati, mentre per il gruppo dell’immediato post-parto (0-40 giorni) alla dieta delle fresche viene aggiunta nell’ordine di circa 3 kg una miscelata a secco contenente il 40% di paglia trinciata e il 60% di concentrati, nell’intento di favorire la ripresa dell’attività ruminativa ed evitare l’eccesso di fermentescibilità degli amidi.
Di fatto bisogna supportare la naturale attitudine produttiva degli animali garantendo il loro benessere e per fare ciò si lavora in maniera ottimale in tutte le fasi dell’allevamento, con particolare attenzione alla gestione del pre e del postparto.
Per quanto riguarda la rimonta, nel periodo dal 3° al 10° mese di vita, viene adottato un TMR senza insilati, nel quale viene utilizzato il 10% di mangime liquido, in questo caso soprattutto per diminuire l’effetto sorting. La gestione ottimale della rimonta porta ad avere animali che arrivano al primo parto all’età di 21-22 mesi la cui produzione media è di circa 120 quintali.
E per l’estate quali strategie verranno adottate?
L’azienda da più di 15 anni utilizza ventilatori e sprinkler, che nel corso del tempo sono stati migliorati adottando sistemi all’avanguardia, come quello israeliano. A prescindere dal THI è prevista una routine di raffrescamento delle vacche, per cui vengono bagnate 8 volte al giorno, durante l’attesa prima della mungitura, all’uscita dalla sala e al momento degli scarichi dell’unifeed. Quando il THI sale sopra a 61 iniziano a lavorare i ventilatori situati nella zona di riposo, mentre oltre i 70 le vacche vengono bagnate 1 minuti ogni 5 in greppia. L’adozione di questo sistema ha portato sorprendenti miglioramenti sulla fertilità, ad Agosto 2018 il PR era 12%, mentre ad Agosto 2019 era 25%!!
L’adozione di questi sistemi anche sulle asciutte, si è tradotto in un incremento dell’ingestione e conseguentemente in un miglioramento delle successive lattazioni.
Guardando i dati produttivi e di fertilità dell’estate scorsa salta subito all’occhio come le scelte manageriali e alimentari fatte in questi anni, permettano di ottenere ottimi risultati anche nel periodo estivo:
– produzione media da giugno a settembre sempre oltre i 43 litri/capo/gg
– proteina al 3,25%
– grasso al 3,80%
– PR medio da giugno a settembre 22
Strategia nutrizionale estate 2020
Per quel che riguarda l’alimentazione nel periodo estivo, quest’anno, si è scelto di seminare 30 Ha di loietto, che verrà insilato in trincea e usato in quantità ancora superiori al fasciato di prato stabile grazie alla maggior facilità di impiego e alla maggior umidità.
La strategia alimentare, come si evince dalla tabella qui allegata, è sempre la stessa, nel senso che gli obiettivi sono massimizzare l’ingestione, avere un sufficiente riempimento ruminale e un tasso di passaggio che non pregiudichi la digeribilità, nonostante le altissime ingestioni.
Cosa cambia durante l’anno?
Essenzialmente gli alimenti aziendali non sempre disponibili sono l’erba medica fasciata e il pastone di mais integrale. La prima manca nei mesi primaverili, mentre il secondo in quelli estivi. In carenza o con poca disponibilità di medica fasciata si utilizzano le trebbie di birra come fonte di proteine solubili, mentre le fonti glucidiche si spostano a favore dello Sugarade, il prodotto studiato per il periodo estivo per apportare più energia rispetto ai mangimi liquidi che vengono utilizzati normalmente durante il resto dell’anno.
Dal punto di vista dei concentrati proteici, la razione muta di molto poco nel corso dell’anno. Ciò che è rilevante è il diverso utilizzo dei foraggi, il silomais viene aumentato nel periodo invernale, mentre nelle razioni primaverili e poi estive viene progressivamente diminuito, per fare spazio a foraggi con una dNDF maggiore e con una curva di degradabilità più lineare (polifita fasciato, loietto).
Nonostante le variazioni tra i vari alimenti, i parametri nutrizionali (proteine totali e solubili, aminoacidi limitanti, amidi, zuccheri, NDFom, uNDF, peNDF, lipidi totali) rimangono essenzialmente costanti in tutti e tre i periodi.
Anche quest’anno verrà inserito in razione il prodotto estivo SUGARADE, la soluzione per l’estate Sugar Plus, studiata per massimizzare le ingestioni, garantire la stabilità della razione attraverso il controllo delle fermentazioni e fornire elevati apporti energetici attraverso la differenziazione delle fonti zuccherine, degli acidi organici e dei loro sali.