ACIDI ORGANICI: UN ELEMENTO DA NON SOTTOVALUTARE

GLI ACIDI ORGANICI NELL’ERBA VERDE

Gli acidi organici sono una delle componenti naturali dell’erba verde insieme agli zuccheri, le proteine, le diverse frazioni di fibra, l’acqua e i minerali. Essi sono presenti nei foraggi verdi in percentuali tra il 4 e il 15% della s.s. e si possono suddividere in acidi carbossilici (formico, acetico, propionico, butirrico ecc..) e acidi dicarbossilici (fumarico, maleico ecc..). Gli acidi organici vengono classificati nella frazione dei carboidrati non strutturali e misurati nell’ordine dei milligrammi per chilo. Hanno un’elevata percentuale di degradazione (20-30% per ora) per cui diventa di fondamentale importanza adottare le giuste tecniche di conservazione dei foraggi per mantenere le loro qualità originali. Nella tabella 1, riportiamo il contenuto di alcuni acidi organici presenti in colture differenti (% sul tal quale) Gli acidi citati nella tabella sono quelli più rappresentati e che consideriamo di maggior interesse nella razione dei ruminanti per le loro funzioni; ne esistono però innumerevoli tipologie che negli studi più moderni stanno mostrando notevoli benefici a livello del rumine e dell’intestino.

PERDITE PER FIENAGIONE ED INSILAMENTO

La necessità di produrre foraggi che siano disponibili tutto l’anno per l’alimentazione degli animali, ha portato a sviluppare tecniche di conservazione degli alimenti quali la fienagione e l’insilamento. Purtroppo, le caratteristiche tipiche dell’erba verde vengono in parte perse con questi processi. Nella tabella 2 è possibile osservare le variazioni del contenuto in acidi organici (g/kg) a seguito dell’insilamento di colture raccolte a due stati diversi di maturità. Anche nella fienagione, dove negli anni sono stati fatti notevoli progressi nella meccanizzazione del processo per renderlo sempre più efficiente, si incontrano le stesse problematiche in merito alle perdite degli acidi; soprattutto, se non vengono correttamente rispettate le tempistiche di tutte le fasi. Nella tabella 3 possiamo osservare le variazioni del contenuto in acidi organici nell’erba medica.

FUNZIONE DEGLI ACIDI ORGANICI NEL RUMINE

Nell’alimentazione dei ruminanti, gli acidi organici svolgono diverse funzioni tra cui:

  • Funzione energetica
  • Regolazione della produzione di AGV
  • Regolazione della flora microbica

Gli acidi organici ricoprono quindi un ruolo importante nel metabolismo energetico della flora microbica del rumine; vediamolo in particolare nel box sottostante: In uno studio del 2020 di Gheller et al., sono stati osservati gli effetti dell’integrazione di acido formico e propionico, nella razione di un gruppo di vacche Holstein, in forma sia liquida (4 ml/kg) sia solida (4 g/kg). Il gruppo trattato ha riportato un’ingestione maggiore di quasi un chilo capo giorno con conseguente aumento del latte corretto per il grasso e della proteina e un aumento di pH del liquido ruminale. Un ultimo effetto osservato da non sottovalutare è stato che, grazie a questa integrazione, nell’arco delle ventiquattro ore, la temperatura della razione non è aumentata. L’utilità dell’integrazione di acidi organici è ancora più evidente quando gli animali sono sottoposti ad un periodo di stress, ad esempio nella stagione calda. Nello studio condotto da Ali A., et al. (2012) sono stati osservati gli effetti dell’addizione di diverse percentuali di acidi (citrico, fosforico, lattico) nelle vacche in lattazione, somministrati con l’acqua di abbeverata per trenta giorni durante il mese di agosto. Le vacche del gruppo trattato hanno riportato un’ingestione significativamente maggiore e una produzione di latte aumentata rispetto al gruppo di controllo; inoltre, si è registrato un aumento di grasso, proteina e lattosio e una riduzione delle CCS. Risultati altrettanto incoraggianti sono stati ottenuti in uno studio più recente del 2022 da Fontoura A. B. P. et al. dove quarantasei pluripare Holstein, sottoposte a stress da caldo, hanno ricevuto la supplementazione di un mix di acidi organici (25% a. citrico e 16,7% a. sorbico) e olii essenziali (1,7% timolo e 1% vanillina) in forma microincapsulata per quattordici giorni. Gli effetti sul gruppo trattato sono stati una maggior ingestione di sostanza secca (+1,4 kg di sostanza secca al giorno) con conseguente aumento dell’efficienza azotata e titoli migliori (+2,8kg/d ECM, latte corretto per energia; +2,5kg/d FCM, latte corretto per il grasso).

COME INSERIRE GLI ACIDI IN RAZIONE?

Le perdite che naturalmente si hanno con la trasformazione dei foraggi e le evidenze scientifiche che dimostrano gli innumerevoli benefici che gli acidi organici hanno nel rumine, ci portano a chiederci come inserire efficacemente in razione queste componenti naturali dell’erba verde. La difficoltà maggiore è sicuramente quella gestionale, in quanto distribuire uniformemente quantità molto piccole (grammi) all’interno di una razione unifeed non è affatto semplice. Una buona soluzione arriva da Sugar Plus che, grazie alla sua esperienza nel gestire materie prime sotto forma liquida, è stata capace negli anni di studiare mangimi liquidi che contengano anche acidi organici già perfettamente miscelati. I mangimi liquidi hanno infatti molti benefici sia meccanici sulla razione sia fisiologici sul rumine, grazie all’apporto di diverse fonti di zuccheri combinati con diversi pool di acidi organici. Nello studio condotto in vitro in collaborazione con l’Università di Bologna nel 2020 (in press) sono stati osservati gli effetti sulla digeribilità dell’NDF, in razioni addizionate di melasso o di mangimi liquidi Sugar Plus (zuccheri e acidi organici), rispetto ad una razione classica di controllo. A 24h la digeribilità della razione contenente mangime liquido era aumentata di più del 25% rispetto a quella contenente solo melasso, che riportava un +10%. La sinergia degli zuccheri che alimentano i batteri cellulosolitici e degli acidi organici che partecipano al ciclo energetico dei batteri indirizza il rumine verso una migliore efficienza e un miglior utilizzo dei nutrienti presenti in razione.

CONCLUSIONI

Partendo da quella che sarebbe l’alimentazione al pascolo e dalla composizione chimica dell’erba verde, capiamo che per avere animali il più efficienti possibili, bisogna riportare quei nutrienti, naturalmente ingeriti dalle vacche, anche in mangiatoia. Oggi, dove il tema della sostenibilità è diventato predominante nel settore zootecnico e dove i ruminanti sono maggiormente imputati per le emissioni di metano e anidride carbonica, è bene considerare a trecentosessantacinque gradi il funzionamento di tutti i meccanismi all’interno del rumine e cercare di indirizzarli verso la maggior efficienza energetica. L’utilizzo di acidi organici in razione può migliorare l’ingestione di sostanza secca, le produzioni e la qualità del latte, come evidenziato dagli studi riportati; nello specifico l’interazione degli acidi organici con gli zuccheri che fanno parte dei mangimi liquidi diventa un importate alleato del benessere e dell’efficienza ruminale

Tratto da Ex Dairy Press N. 02 – 2023